Home Page Chi siamo Cosa offriamo Finalità Partecipa Donazioni Contatti Segnalazioni Mappa del sito Meteo Cartoline


Provincia di CALTANISSETTA


Visita il capoluogo

I Comuni
Chiesa Madrice Mussomeli
LE NOVE PROVINCE SICILIANE


::Chiesa di San Ludovico-Madrice a Mussomeli » Storia

Eventi Cartoline Galleria Commenti Link

Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Madrice Mussomeli

Chiesa Madrice Mussomeli

Piazzale Madrice



Secondo lo storico Giuseppe Sorge la chiesa di San Ludovico dovrebbe occupare il sito dell'antica chiesa di San Giorgio, costruita nella seconda metà del XIV secolo da Manfredi III Chiaramonte e dedicata a San Giorgio, patrono e protettore della famiglia.
Sotto i Castellar, signori di Mussomeli agli inizi del XV secolo, la chiesa di San Giorgio fu denominata di San Ludovico da Tolosa, santo molto venerato a Valenza paese originario dei Castellar e a cui essi erano devoti.
Nel XVI secolo la chiesa fu riccamente dotata e abbellita dai signori Del Campo e dal 1614 ampliata, grazie al lascito di Francesco Tomasino e dei fondi approntati dall'Università, occupando lo spazio antistante la chiesa utilizzato come cimitero. I lavori furono ultimati nel 1682.
Nel 1662 Petronilla Migliore fece collocare nella chiesa il gruppo scultoreo della Madonna del Rosario con il Bambino e San Domenico, scolpito dal palermitano Onofrio Ruggeri. Nella prima metà del Settecento, la statua fu spostata dagli eredi della signora Migliore nella chiesa dei Domenicani e sostituita dalla statua della Madonna del Soccorso, proveniente da Palermo.
A causa delle precarie condizioni, la chiesa fu restaurata tra il 1728 e il 1783 aggiungendo alla navata centrale le due laterali. Verso la metà del 700 le navate laterali non erano ancora ultimate. Durante il parrocato dell'arciprete Amico furono ultimati la cappella del Sacramento, la facciata e il campanile.
Nel 1740 fu collocato il nuovo organo, realizzato dal palermitano Michele Andronico.
Nel 1761 il sacerdote Giovanni Mingoia fece collocare la statua di San Giuseppe, scolpita da Antonio Lo Verde scultore di Canicattì.
Nel 1770 fu ultimato il prospetto principale.
Nel 1794 il vecchio pulpito fu sostituito da quello con confessionale, realizzato dal mastro Giacinto Caci.
Il 24 maggio 1936 fu collocato il nuovo altare maggiore, progettato e realizzato da Enrico Meschino.
Negli anni Cinquanta la volta fu restaurata e dotata di dipinti che si possono ammirare nella volta centrale e realizzati dal pittore mussomelese Salvatore Randazzo.

Descrizione
La chiesa, preceduta da una scalinata trapezoidale, sorge in piazza Madrice. Il prospetto principale, in conci squadrati legati con malta, è caratterizzato dalla sovrapposizione di due ordini, dorico e composito, conclusi da un campanile a vela con tre arcate: quella centrale più alta, è sovrastata da un frontone triangolare. Il primo ordine, scandito in tre partiti, ha il partito centrale più aggettante, raccordato a quelli laterali da una porzione muraria curva. Il portale, ad arco a tutto sesto, è inquadrato da semicolonne.
Il secondo ordine, che si estende in corrispondenza del partito centrale dove è posta una finestra rettangolare con frontone triangolare, ha volute di raccordo sormontate alle estremità da elementi decorativi a base poligonale. Tali elementi affiancano anche le volute di raccordo del coronamento. L'impianto spaziale è costituito da tre navate: la navata centrale e il coro sono coperte da volte a botte, scandite da fasce, contenenti specchiature.
La prima, la terza e la quinta campata hanno specchiature ottagonali contenenti dipinti; le altre due sono decorate da lacunari con rosetta alternati lacunari con rosetta, circondata da fiori.
La navata centrale è ritmata da arcate su colonne corinzie trabeate, con fregio decorato da motivi fitomorfi di stucco bianco su fondo celeste.
L'attico calpestabile è protetto da ringhiera.
Le navate laterali, coperte da volta a crociera, hanno altari incassati nelle arcate cieche con mensa aggettante retta da colonnine.
Le arcate, inquadrate la lesene tuscaniche, hanno in corrispondenza del concio di chiave un nastro retto da testine alate, sormontato da mezzobusto di stucco entro tondo sovrastato da frontone arcuato. Nella prima campata della navata laterale destra sono poste due scale: quella protetta da ringhiera che conduce alla cripta e quella elicoidale, che consente di accedere alla cantoria.
L'altare marmoreo è retto da otto balaustrini, disposti a gruppi di quattro; il leggio con frontale è decorato da due colonnine scanalate con capitello.Prospetti laterali con conci irregolari legati con malta.
A fianco della Chiesa Madre, nella stessa piazza si trova l'edificio dell'Arciconfraternita del Santissimo: qui è conservata l'urna che la sera del Venerdì Santo attraversa la piazza Grande gremita di fedeli mentre i confrati con la cappa rossa sul saio bianco accompagnano il Cristo al Calvario e ritmano le lamentazioni.
All'interno si possono ammirare diversi dipinti tra cui quello della volta centrale opera del pittore Mussomelese Salvatore Randazzo che ne curò un restauro intorno agli anni 50.
Vi sono custodite inoltre dipinti e statue di un certo valore che vanno dal XV al XVI secolo: S. Ludovico del XV sec., San Pietro Martire del XVI sec, la statua lignea della Madonna del Soccorso del XVIII collocata nella nicchia dell'abside sopra l'altare maggiore.
Alcune di queste opere sono attribuite al Bagnasco.



Scheda Compilata da Virtualsicily Staff © Scheda Compilata da Virtualsicily Staff ©

Come ci si arriva



Visualizzazione ingrandita della mappa

TOUR VIRTUALE INTERNI






Lascia un commento